giovedì 19 marzo 2020

Nuove disposizioni arcivescovili





Ulteriori disposizioni per i ministri ordinati e i fedeli

«Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme» (1 Cor 12, 26)


Cari confratelli,

in questo tempo così difficile le parole dell’Apostolo ci interrogano sul livello di condivisione spirituale che stiamo vivendo.
Oggi ci è richiesta la maturità di saper rinunciare anche a ciò che, seppur prezioso, potrebbe comportare rischi per la salute delle membra più fragili del corpo ecclesiale e sociale: la partecipazione alla Santa Messa e alla Comunione eucaristica. Questa rinuncia è offerta gradita a Dio. Alcuni fedeli avanzano varie richieste. Taluni, anche mossi da zelo, domandano di poter ricevere almeno la Comunione fuori della Messa; altri, ingiustificatamente, invitano pubblicamente i Vescovi e i presbiteri ad infrangere le disposizioni delle Autorità. Non manca chi evoca addirittura il coraggio dei martiri cristiani contro i persecutori.

La grande maggioranza dei presbiteri e dei fedeli invece, grazie a Dio, si mantiene nel solco del buon senso e dell'obbedienza ai pastori. A loro va il “grazie!” per questa testimonianza di cittadinanza che costruisce silenziosamente il bene comune e, nella città terrena, la comunione ecclesiale, rafforzando le note della Chiesa: l’unità, la santità, la cattolicità, l’apostolicità.

Alla luce di tutto ciò, - constatato il pericoloso aggravarsi della situazione - chiedo a tutti i ministri ordinati e ad ogni battezzato di voler rispettare e far rispettare le ulteriori indicazioni che seguono, almeno fino al 3 aprile, che ribadiscono e completano il decreto precedentemente emanato, il 9 marzo 2020:

1. Le chiese rimangono aperte alla visita e preghiera personale ed eventualmente alla Confessione sacramentale, mantenendo le distanze prescritte, evitando gli assembramenti e con ogni precauzione possibile (es. mascherina).

2. Rimane in vigore il divieto di celebrare i sacramenti con la partecipazione dei fedeli: i presbiteri continueranno ad offrire per tutti i fedeli il sacrificio eucaristico “a porte chiuse” e ad accompagnare con i riti previsti le esequie dei defunti. Il suono delle campane all’inizio della celebrazione aiuterà i fedeli ad unirsi in preghiera.

3. I parroci sospendano le Comunioni fuori della Messa, comportandosi “come se” fossimo tutti malati a rischio di contagiare.

4. I sacerdoti, i diaconi e i ministri straordinari non vadano nelle case dei malati, perché ciò aumenta il rischio per i malati e per loro stessi.

5. È ammesso solo il caso di viatico, non altri casi, con l’assistenza di un medico se la persona è infettata dal coronavirus.

6. Negli ospedali o nelle Case di cura o nelle Case di riposo agisca solo il cappellano, che deve muoversi d’accordo con i medici (non entrino altri ministri esterni).

7. A tutti è richiesto di agire secondo coscienza e responsabilità. Non sono ammesse “eccezioni”, che facilmente creerebbero favoritismi, confusione e smarrimento nei fedeli, oltre che non tutelare la salute nostra, ma soprattutto delle persone più deboli.

Preghiamo per i defunti, gli ammalati, i loro familiari, tutto il personale sanitario dei nostri Ospedali, i medici di base, i volontari e coloro che in questi giorni sono chiamati a mantenere l’ordine pubblico o a prendere decisioni difficili e impopolari, ma orientate alla difesa della salute.

In Italia sono morti per il Covid-19 già 24 presbiteri, di cui 7 in Emilia Romagna. Ho perso anche degli amici a Cremona, Bergamo e Milano. Prego il Signore e la Madonna delle Grazie, perché continui a mantenere in salute tutti voi, presbiteri e diaconi.

Invitate i fedeli a riscoprire il valore della preghiera nelle loro case, aiutati anche dai sussidi disponibili nei siti diocesani e in quello della CEI. Non mancano poi le occasioni per assistere, in diretta o in differita, alle diverse celebrazioni.

La mensa eucaristica ci rende “corpo”, comunità, Chiesa; essa rafforza il desiderio di tradurre il rito in carità vissuta e in ricerca dell’unità. Ma il Signore saprà ricompensare questa momentanea rinuncia e, terminata l’epidemia, ci farà gustare ancora più profondamente il “sacro convivio”.

Uniamoci a tutte le Chiese in Italia, stasera, nella preghiera al Signore, per intercessione di S. Giuseppe e Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa: la famiglia di Nazareth protegga le nostre famiglie.


19 marzo 2020


+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

--------------------------------------

DECRETO DEL 3 MARZO 2020

Decreto dell’Arcivescovo per l’emergenza Corona Virus

In riferimento al Comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (CS 11/2020) ed al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'08 marzo u.s., in comunione con gli Arcivescovi di Bologna e Ravenna-Cervia, e con i Vescovi di Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro ed Imola, con il presente Decreto

si promulgano le seguenti disposizioni, da osservare scrupolosamente:

Nei luoghi di culto e ad uso pastorale si evitino assembramenti di persone. Tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, si garantisca e rispetti la distanza tra persone di almeno un metro (cfr. DPCM 08 marzo 2020, art. 2 lettera v).
Le chiese restino aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale, l'incontro con i sacerdoti, la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione (preferendo come luogo lo spazio della chiesa, e non il confessionale o la stanza).
Si tolga l'acqua benedetta dalle acquasantiere.
Fino al prossimo 03 aprile compreso, sono sospese le SS. Messe feriali e festive alla presenza dei fedeli. Pertanto è sospeso il precetto festivo (can. 87 §1 e 1248 §2). Si invitano i fedeli alla preghiera personale e in famiglia, utilizzando i sussidi proposti dagli organismi pastorali, presenti sul sito dell'Arcidiocesi (www.arcidiocesiferraracomacchio.org) e seguendo le celebrazioni trasmesse via streaming, alla radio e alla televisione.
Sono consentite l'Unzione degli infermi ed il Viatico.
Per i funerali, sono consentite esclusivamente: la Preghiera alla chiusura della bara e quella Al sepolcro (cfr. Rito delle Esequie, prima parte, nn. 3 e 5).
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.
Fino al prossimo 03 aprile compreso è ugualmente sospesa la celebrazione pubblica di Battesimi, Cresime, prime Comunioni e Matrimoni, Sacramenti che peraltro non sono programmati in questo tempo di Quaresima. È evidentemente consentita la celebrazione dei Sacramenti in caso di urgente necessità.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospesi gli incontri di catechesi e le diverse riunioni. Ove possibile si svolgano attività di formazione attraverso sussidi e/o via streaming.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese le attività formative, aggregative, sportive di circoli ed oratori.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese altresì manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, feste e sagre parrocchiali, pellegrinaggi e gite.
I Centri d'ascolto ed i servizi delle Caritas diocesana e parrocchiali sono aperti e svolgeranno la propria attività in accordo con l'Arcidiocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.
A norma dell'art. 4 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 08 marzo 2020, la violazione degli obblighi ivi previsti viene punita dal Codice penale.
Ogni violazione delle presenti disposizioni può essere punita in base al diritto penale canonico (cfr. in particolare cann. 1371 2°, 1373 e 1389 §§1-2).


Questo Decreto sia notificato a tutte le realtà ecclesiali interessate ed esposto nelle bacheche delle chiese, sia pubblicato sul sito internet diocesano, sul settimanale la Voce di Ferrara-Comacchio e sul Bollettino Ecclesiastico, e sia conservato nell’Archivio della Venerabile Curia.


Dall'Episcopio
09 marzo 2020


+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo

don Roberto Solera
Cancelliere Arcivescovile

mercoledì 18 marzo 2020

Preghiera per l'Italia


Aderiamo anche noi alla proposta dei nostri Vescovi e caldeggiata dal Santo Padre Francesco.

Dal sito della CEI:
In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. 

Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa.

TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.




“A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa”
(Leone XIII)



Clicca qui per scaricare il sussidio preparato per il momento di preghiera. 




sabato 14 marzo 2020

Ricordando don Ones




Oggi 14 Marzo ricordiamo il II anniversario del ritorno alla Casa del Padre di don Ones, già nostro parroco.

Padre Onesphory è stato uno dei primi due missionari della Tanzania. Era nato l’8 settembre 1960 nel villaggio di Lupingu, nella regione di Njombe. Dopo aver terminato la scuola primaria e secondaria, era entrato in seminario per diventare sacerdote missionario nella Congregazione. Ha studiato Filosofia al Seminario maggiore di Kibosho a Moshi, in Tanzania, poi gli studi teologici presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino a Roma. Aveva conseguito la licenza in Teologia Dogmatica, Cristologia, presso la stessa università.
Dopo la sua incorporazione definitiva il 2 dicembre 1990 e l’ordinazione presbiterale il 29 settembre 1991, Padre Onesphory ha prestato servizio in varie comunità tra cui la Parrocchia di Tegeta a Dar es Salaam, il Centro vocazionale “Giovanni Merlini” a Dodoma, la Parrocchia di Itigi a Singida come Parroco e il Seminario maggiore di Peramiho a Songea come docente. Successivamente è tornato all’Università “Angelicum” di Roma per gli studi di dottorato nel 2001. Dopo gli studi è stato nominato parroco a Ferrara, Italia dal 2003 al 2015. Nel 2016 è tornato in Tanzania e ha iniziato a prestare servizio nella Parrocchia di Tegeta a Dar es Salaam dove ha prestato servizio come superiore di quella comunità.
E' deceduto il 14 marzo 2018 all’ospedale Kinondoni di Dar es Salaam.




giovedì 12 marzo 2020

Lettera del nostro Vescovo



La Croce di Cristo, nostra salvezza 
Messaggio dell'Arcivescovo di Ferrara-Comacchio


Cari fratelli e sorelle, cari confratelli,

il nostro cammino di Quaresima, ancora segnato dalla sospensione di ogni celebrazione liturgica, ci fa sostare in questa settimana davanti al Crocifisso di San Luca, uno dei luoghi di fede più antichi e più cari della spiritualità ferrarese. Era il Venerdì Santo del 22 marzo 1128 quando alla confluenza del Po di Volano col Po di Primaro spiaggiava un grande Crocifisso ligneo che un anziano riuscì a trasportare nella chiesetta del borgo dei pescatori. Da allora iniziò la devozione al Crocifisso di S. Luca che vide, tra gli altri, ai suoi piedi, la Beata Beatrice II d’Este, il Beato Arcivescovo Giovanni Tavelli, Lucrezia Borgia, Papa Urbano III e papa Innocenzo IV. Peste – in particolare quella del 1630 – carestie, alluvioni e guerre misero in ginocchio davanti al Crocifisso molti fedeli ferraresi. Nel 1901 e nel 2000 il Crocifisso attraversò in processione la città e fu esposto in Cattedrale. In questo tempo di sofferenza, la Croce di Cristo ancora di più ci fa sentire vicino, tra noi il Salvatore e vere le sue parole “Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Il segno della Croce ci ha accompagnato fin dal Battesimo, quando abbiamo ricevuto il segno della croce sulla fronte; all’inizio e alla fine di ogni celebrazione sacramentale, all’inizio e alla fine di ogni giornata. Il segno della Croce è uno dei gesti più semplici e più familiari, più popolari. E’ il gesto, secondo le parole di S. Giovanni Crisostomo, con cui esprimiamo il desiderio di “incidere” la croce nel nostro cuore e di comunicare l’amore di Cristo, che ci ha “attirati a sé” e “segnati con il suo sigillo”, ad ogni persona che incontriamo.

Guardando al Crocifisso, vi invito a vivere da venerdì 13 marzo a sabato 21 marzo 2020 una Novena di preghiera al Crocifisso di San Luca, attraverso la celebrazione personale, in chiesa o in famiglia la Via Crucis nei due venerdì di Quaresima e recitando personalmente, quotidianamente, in famiglia le litanie della Croce:


Croce di Cristo, legno benedetto: Noi ti adoriamo

Croce di Cristo, albero di vita: Noi…

Croce di Cristo, divino tesoro

Croce di Cristo, faro della storia

Croce di Cristo, bilancia del giudizio

Croce di Cristo, arma invincibile

Croce di Cristo, terrore dei demoni

Croce di Cristo, luce del mondo

Croce di Cristo, arca per i naufraghi

Croce di Cristo, porto dei salvati

Croce di Cristo, sovrana protezione

Croce di Cristo, bastone della Chiesa

Croce di Cristo, sostegno dei deboli

Croce di Cristo, difesa dei poveri

Croce di Cristo, forza dei martiri

Croce di Cristo, corona dei fedeli

Croce di Cristo, sapienza dei giusti

Croce di Cristo, vanto dei credenti

Croce di Cristo, gloria dei redenti

Croce di Cristo, diadema dei Santi

Croce di Cristo, sorgente della vita

Croce di Cristo, morte della morte: Noi ti adoriamo





Domenica 22 marzo 2020, anniversario del ritrovamento del Crocifisso di S. Luca, al termine della S. Messa privata nella Chiesa del Santuario, reciterò l’Atto di Affidamento al Crocifisso di S. Luca. Vi invito, nello stesso giorno, a unirvi a me in questo atto di fede e di affidamento, perché il dono della salute ritorni nella nostra città e nei paesi della Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, in Italia e nel mondo.


Atto di Affidamento al Crocifisso di San Luca

Dio Padre, ricco di misericordia, che nel Crocifisso consegni all’umanità il dono di tuo Figlio per la salvezza degli uomini, ascolta la nostra preghiera.

Sulla croce Tuo Figlio Gesù si è abbandonato nelle tue mani, ha regalato a sua Madre un figlio e a noi tuoi figli sua Madre, ha sentito la solitudine, ha sofferto la sete, ha perdonato anche l’ultimo dei tuoi figli: guarda questi tuoi figli che si rivolgono a Te, Padre.

Guardando il Crocifisso di S. Luca, rendici capaci di avere fiducia in te, o Padre, perdonare anche chi non perdona, amare chi non ama, non sentirci soli nella sofferenza, disperati di fronte alla morte innocente.

O santo volto Crocifisso, sostieni chi è solo e rendici prossimi a lui; cura chi è malato e accompagnaci al loro letto; conforta chi ha perso tragicamente un giovane figlio e aiutaci a condividerne la sofferenza; sii vicino a chi è lontano dalla propria famiglia e rendici capaci di sentirlo fratello; prendi per mano chi ha paura della morte e ascolta la nostra preghiera di suffragio.

O Crocifisso di S. Luca, affidiamo a te i nostri giovani, perché abbiano il coraggio di scegliere di donare la propria vita per il Vangelo.

O Crocifisso di S. Luca, ti affidiamo le nostre famiglie, perché cresca in esse la gioia dell’amore e l’apertura alla vita.

O Crocifisso di S. Luca, affidiamo a te la nostra città di Ferrara, perché sappia guardare a te, Signore della vita e della storia.

O Crocifisso di S. Luca, ti affidiamo la nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio, perché sappia crescere nell’Amore a Dio e al prossimo, come tu ci hai insegnato. Il soffio del tuo Spirito, o Santo Volto, dalla croce arrivi su ciascuno di noi, perché in questo mondo stupendo e drammatico sentiamo la responsabilità della vita e della missione della Chiesa.

Così sia

12 Marzo 2020

+ Gian Carlo Perego


lunedì 9 marzo 2020

Messaggio del Vescovo per la III settimana di Quaresima


Cari fratelli e sorelle, cari confratelli,




iniziamo un’altra settimana di passione, per la malattia e il disagio di giuste misure preventive che hanno portato alla chiusura dei luoghi aggregativi, alla sospensione delle celebrazioni liturgiche, degli incontri formativi. 
Non vengono meno, però, in questo tempo "le armi spirituali" – per usare un termine di Santa Caterina Vegri, la Santa che ricordiamo il 9 marzo, che ha fondato e per trent’anni ha vissuto nel monastero delle Clarisse di Ferrara, dove ha composto anche un trattato dal titolo "Le sette armi spirituali". 
Alla scuola della Santa clarissa, sono soprattutto tre le "armi spirituali" che possiamo valorizzare. 
La prima è la preghiera. Le nostre chiese restano aperte e ognuno può trovare il tempo per vivere la compagnia con il Signore nella visita al Ss. Sacramento, con una preghiera per i malati e per la loro cura e guarigione, la recita del Rosario. 
La chiesa, casa tra le case, sente e vive "le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce della gente, soprattutto dei più poveri" (cfr. G. S. 1). Anche la nostra abitazione, in famiglia – a cui, in questa pausa forzata, magari possiamo dedicare più tempo - può diventare ‘quasi una chiesa domestica’ (cfr. L. G. 11), luogo di preghiera personale e comunitaria, luogo di ascolto e di dialogo con Dio. 
La seconda arma, in questo tempo quaresimale, è la meditazione della Passione e morte del Signore, attraverso la Via Crucis che possiamo fare negli ambienti domestici, oppure recandoci in chiesa e sostando davanti ai quadri delle quattordici stazioni. "O passione gloriosissima e remedio de ogni nostra ferita… O vero e suave refugio in tute aversitatde" scrive Santa Caterina Vegri. 
La Passione di Cristo e la sua morte possono aiutarci a comprendere, proprio in questo frangente storico, come il Signore condivida con noi "in tutto fuorchè nel peccato" (Eb 4,15; cfr. G. S. 22) la nostra condizione umana, facendosi prossimo soprattutto a chi vive la sofferenza e la malattia. 
La terza arma è la lettura della Parola di Dio.
Al n. 25 della Costituzione conciliare Dei Verbum si ricorda ai presbiteri, ai diaconi, ai catechisti la necessità di un "contatto continuo con le Scritture, mediante la sacra lettura assidua e lo studio accurato", ma anche di ammaestrare i fedeli loro affidati… "affinchè i figli della Chiesa si familiarizzino con sicurezza e utilità con le Sacre Scritture e si imbevano del loro spirito". 
In questo tempo, nelle nostre case, possiamo attingere alla fonte inesauribile della Parola di Dio, perché la Parola ascoltata orienti, conforti, guidi la nostra vita. 
Santa Caterina Vegri dedica molto spazio proprio alla settima arma spirituale che è la "memoria della santa scriptura, la quale dovremo portare nel nostro core e da essa, sì commo da fidelissima madre, prendere consilio in tute le cosse nue abiamo a ffare". 
Bella questa immagine della Parola di Dio come di una madre che allatta e sostiene la vita dei fedeli. La Parola di Dio è sempre Parola di vita.
Cari fratelli e sorelle, cari confratelli viviamo questo tempo di Quaresima – tempo di preghiera, di penitenza e di perdono, di digiuno e di carità – come un tempo provvidenziale dove sentire ancora di più la necessità – come i malati nel Vangelo – di ascoltare, di implorare, di toccare il Signore, perché ci dia il dono della guarigione fisica e spirituale.
Maria, Madonna delle Grazie e in Aula Regia ci accompagni. Il Signore, per intercessione di S. Caterina Vegri e del Beato Giovanni Tavelli, ci benedica e ci protegga.


Ferrara, 9 marzo 2020, Memoria di S. Caterina Vegri

+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo