La storia

Il Santuario di Santa Maria in Vado

di Alessandra Valente




La chiesetta di Santa Maria Anteriore è situata a Ferrara, nel borgo sorto sulla sponda settentrionale del vecchio corso principale del fiume Po, il guado (vado) da cui deriva il nome del Santuario. Il 28 marzo 1171 la chiesa fu luogo di un miracolo: durante la celebrazione della Messa della domenica di Pasqua, al momento della frazione del pane consacrato, il Sangue si irradiò dall’Ostia, imprimendosi nell’intonaco della piccola volta della bassa abside che sovrastava l’altare. Grazie al prezioso lavoro di Antonio Samaritani siamo a conoscenza di diverse testimonianze storiche, tra cui il passo della narrazione di Giraldo di Cambrai nell’opera Gemma ecclesiastica, databile all’incirca 25 anni dopo l’evento: «Et sicut apud Ferarium in Italia, in nostris diebus hostia in die Pasce in portiunculam carnis conversa fuit. Ad quod episcopo loci illius vocato, et sermone ab ipso facto cives urbis illius qui fere omnes paterini fuerant, et male de corpore Christi sentiebant, ad veritatem sunt reversi». La piccola volta che custodisce la memoria del miracolo eucaristico – volta che, dopo accurata traslazione, dal 1501 si trova inserita nel contesto architettonico della nuova grande basilica rinascimentale – è anche oggi meta di pellegrini dall’Italia e dal mondo.


La nuova basilica, come la chiesetta originaria, è intitolata al mistero dell’Annunciazione del Signore.L’attuale chiesa è di impianto e progetto rinascimentale, con la parte superiore ed altri interventi degli inizi del 1600 dovuti alla ricostruzione seguita al terremoto del 1570. Con pianta a croce latina è dotata di due facciate con rispettivi ingressi: la facciata principale che guarda a ovest e la facciata del transetto che guarda a nord.

Il tempietto – opera di Alessandro Balbi, intorno al 1594 – del santuario si trova nel lato sud del transetto, ove è stata traslata la volta dell’antica chiesetta.La chiesa custodisce opere di Carlo Bononi, Bastianino, Domenico Mona, Camillo Filippi, Giulio Cròmer, Gabriele Bonaccioli. È presente anche la venerata icona di Madre di Dio della Passione o Amolyntos, di scuola veneto-cretese della seconda metà del XV secolo. Nel corso del tempo, la devozione è stata sostenuta e alimentata per secoli dai canonici regolari che hanno custodito il santuario (all’inizio Portuensi, poi Renani e infine Lateranensi) e dall’Arciconfraternita del prodigioso Sangue, poi in tempi recenti dai missionari del Preziosissimo Sangue fondati da San Gaspare del Bufalo. 


Dal 1° luglio 2018 il Santuario è inserito nella nuova Unità Pastorale di Borgovado, che unisce le quattro parrocchie (Santa Maria in Vado; Madonnina; San Gregorio Magno; Santa Francesca Romana) della parte antica della città, dentro le mura.
Le attività di evangelizzazione, formazione, catechesi, culto e carità si intrecciano quindi con quelle dell’Unità Pastorale. 
Come proposte specifiche del Santuario vi sono le celebrazioni e momenti di preghiera, la disponibilità all’ascolto delle confessioni, l’accoglienza dei pellegrinaggi organizzati, le visite guidate con la catechesi a partire dalle opere d’arte oppure con quella più prettamente eucaristica a partire dalla storia del miracolo. 


Attualmente, a causa del perdurare dei danni dovuti al sisma del 2012, la capacità di ospitalità è assai ridotta. Per i pellegrinaggi organizzati è vivamente raccomandata la prenotazione per tempo: in tal caso è possibile usufruire del chiostro e di un salone per il pranzo al sacco.





Nel chiostro vi è anche un bar gestito dal Circolo ANSPI parrocchiale. Prenotando per tempo è possibile anche per piccoli gruppi giovanili (ad es. Scout) una spartana ospitalità che comprende anche l’uso della cucina e il pernottamento con sacco a pelo. Le principali feste sono il 25 marzo, per la solennità dell’Annunciazione del Signore e il 28 marzo, per la solennità del prodigioso Sangue, anniversario del miracolo eucaristico e la seconda Domenica dopo Pentecoste, Solennità del Corpo e Sangue di Cristo.

da Luoghi e Cammini di Fede, n.28/2019

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