lunedì 13 aprile 2020

S. Messa di Pasqua


S. Messa di Pasqua celebrata, a porte chiuse, 
presso il Monastero "Corpus Domini" 
per tutta l'UP Borgovado

lunedì 6 aprile 2020

Messaggio dell'Arcivescovo per la Pasqua


La situazione che stiamo vivendo - di malattia, di morte, di privazione e di paura - ci ha fatto tornare nudi come siamo nati, creature.
E, forse, dentro questa situazione ci siamo accorti di essere tutti malati, affetti dalla “malattia dell’infinito”, come ha scritto un autore, di avere la capacità della speranza.

A Pasqua noi riscopriamo come la speranza ci salvi, perché fondata su un Creatore che si è fatto creatura, su un Padre che ci ha regalato un Figlio, che condivide la nostra sofferenza e la morte, soprattutto che ci dona, con la risurrezione, la pienezza della vita.

Nei passaggi più difficili della vicenda umana, spesso sono poste le premesse di un rinnovamento radicale, di una nuova pagina della storia che ha solo una guida: il Signore. 

Lo scriveva anche il Card. Martini, nei giorni bui per le stragi del terrorismo: “Spesso i tempi difficili sono stati l’occasione per temprare gli uomini e per aprire nuovi orizzonti”.
La “quiete” pasquale, dopo la tempesta quaresimale, ci aiuterà a ridisegnare gli spazi, a rivalutare le relazioni, a guardare più spesso verso l’alto e, prima di tutto, a riconsiderare il valore della salute e della sanità, come siamo soliti augurare. “E la Pasqua è l’accettazione della morte che si vede e si soffre, per vivere nella speranza che non si vede” - scrive don Luisito Bianchi nel suo Dialogo in Samaria. 
E’ questa speranza che non si vede, quella che desidero augurarvi per la Pasqua di quest’anno, che apra a un nuovo inizio, insieme.

Augurarla anzitutto ai medici, agli operatori sanitari e ai volontari che da settimane dedicano ore ed ore, intelligenza, professionalità, oltre il tempo e il lavoro dovuto, diventando gli angeli che hanno curato, e talora, purtroppo, accompagnato alla morte. 

Buona Pasqua agli imprenditori, ai commercianti, agli artigiani costretti a chiudere le loro fabbriche, i loro laboratori, i loro negozi, e che alla riapertura saranno chiamati a un supplemento di coraggio, di fatica - nonostante le manovre economiche in atto - per garantire ancora lavoro, servizi; e insieme, un particolare ricordo ai lavoratori e a tutti coloro che purtroppo hanno perso l’impiego a causa del Covid 19.

Buona Pasqua ai politici e agli amministratori, alle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Vigili, Finanzieri…) e alla Protezione Civile delle nostre città e dei paesi della provincia di Ferrara, che hanno saputo condividere la fatica, gli orientamenti, le limitazioni, la sicurezza di tutti noi.
Buona Pasqua alle famiglie e in esse, agli anziani e ai giovani, ai papà e alle mamme, che non hanno potuto accompagnare in chiesa i loro cari defunti, non hanno potuto visitare in Ospedale i loro malati o gli anziani nelle case di cura, ma hanno potuto sentire ancora di più il valore della famiglia, della casa, degli affetti.

Buona Pasqua alle persone sole, perché non si facciano prendere dallo scoramento. A loro va tutta la vicinanza e l’attenzione delle nostre parrocchie e delle realtà caritative diocesane.

Gli auguri di Buona Pasqua raggiungano i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e i fedeli delle nostre comunità, dove le chiese sono rimaste aperte, per sentire la presenza del Signore, confessare il nostro peccato, sentirsi a casa, ma dove le celebrazioni eucaristiche sono state per la prima volta vissute senza fedeli, i matrimoni sospesi come anche le esequie: una povertà arricchita dalla preghiera, dall’ascolto della Parola, da una unità e comunione che abbiamo percepito chiaramente, pur nella distanza fisica, perché poggiata sulla presenza dello Spirito Santo che ci apre alla comunione dei Santi, che professiamo ogni domenica nel Credo, la cui vicinanza sperimentiamo concretamente ogni giorno.

Buona Pasqua a tutti, nella Speranza.

+ Gian  Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

giovedì 2 aprile 2020

San Giovanni Paolo II - XV anniversario morte

22 settembre 1990: Visita alla volticina del miracolo.

L’uomo di oggi scorge i segni di morte divenuti più presenti sull’orizzonte della civiltà. Vive sempre più nella paura, minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza. Quando vi sentirete in difficoltà, il vostro pensiero corra allora a Cristo: sappiate che non siete soli. Egli vi accompagna e mai delude. In questi giorni difficili che stiamo vivendo, vi incoraggio ad affidarvi alla Divina Misericordia e all’intercessione di san Giovanni Paolo II.

(Papa Francesco, saluto ai pellegrini polacchi al termine dell'udienza del 1 aprile 2020)

lunedì 30 marzo 2020

Messaggio del Vescovo: giovedì 2 aprile Rosario e Atto di Affidamento


Affidiamoci alla Madonna del Popolo e delle Grazie


Cari fratelli e sorelle, cari confratelli, 

ci prepariamo a vivere l’ultima settimana di Quaresima, ancora profondamente segnati da continue morti e sofferenze. Anche noi, come Marta e Maria, vogliamo credere che Gesù è la risurrezione e la vita e intravedere nell’uscita di Lazzaro dal sepolcro un cammino di vita rinnovato, la nostra risurrezione. 
Nelle scorse settimane abbiamo contemplato e pregato il Crocifisso di S. Luca, in famiglia, davanti ai nostri Crocifissi di casa, in chiesa. Abbiamo poi, contemplato e pregato Gesù realmente presente nell’Eucaristia, attraverso la memoria del Miracolo Eucaristico di Ferrara. 
In quest’ultima settimana di Quaresima vogliamo andare alla scuola di Maria, patrona della nostra Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che può contare sulla sua protezione invocandola come “Madonna del popolo”, venerata nel Santuario dell’Aula Regia di Comacchio, e “Madonna delle Grazie”, venerata nella Cattedrale di Ferrara. 
La Madonna del Popolo fu incoronata proprio 400 anni fa e, in diversi tragici momenti della vita della città e Diocesi di Comacchio, come la peste del 1855, vide affidarsi alla sua intercessione materna l’intera popolazione. 

Anche la Madonna delle Grazie, la cui immagine è già testimoniata nel 1450, incoronata nel 1779, ha accompagnato la città e l’Arcidiocesi di Ferrara nei difficili tornanti della sua storia religiosa e sociale - come nel terremoto del 1570 e del 2012 o nei conflitti bellici. 

A questa duplice intercessione mariana la Diocesi di Ferrara-Comacchio oggi vuole affidarsi, come anche guardare con fede ad altre presenze di culto mariano in tante parrocchie (penso, in città, alla Madonna del Salice di S. Giorgio, alla Madonna della Misericordia di S. Francesca Romana, alla Madonna delle Grazie di S. Stefano, al S. Cuore di Maria della Sacra Famiglia, alla Madonna di Lourdes di S. Gregorio, alla Madonna della Visitazione alla Madonnina, alla Madonna del Perpetuo Soccorso nell’omonima parrocchia; e nel territorio diocesano, alla Madonna della Pioppa di Ospitale di Bondeno e alla Madonna della Misericordia di Rimini a Bondeno; alla Madonna del Poggetto di S. Egidio, alla Madonna delle Grazie di Denore, alla Madonna della Galvana di Berra, alla Madonna della Corba di Massafiscaglia). 

Il silenzio e le parole di Maria nei Vangeli ispirano i silenzi e le parole di questo nostro tempo. 
Il dolore della Madre, lungo la Via Crucis, sotto il crocifisso e nella deposizione, così straordinariamente rappresentata nel compianto del Mazzoni - della nostra chiesa di San Michele del Gesù - accompagnano il nostro dolore per la malattia e la morte di tante persone, anche a noi care. 
La tomba vuota contemplata da Maria, e le apparizioni del Risorto a Lei e ai discepoli, sostengono la nostra fede e la nostra speranza: dei bambini e dei ragazzi, dei giovani e degli adulti, degli anziani, dei laici e dei consacrati, dei presbiteri e dei diaconi.

Guardando a Lei, e confidando nella sua intercessione presso il Figlio, vi invito Giovedì 2 aprile a recitare il Rosario in famiglia, per una preghiera unanime a Maria “Madonna del Popolo” e “Madonna delle Grazie”, e a recitare alle ore 12, accompagnati dal suono delle campane, l’Atto di affidamento a “Maria, Madonna del Popolo in Aula Regia”, pubblicato nella Lettera Pastorale per l’anno 2019-2020:

Atto di affidamento a Maria, Madonna del Popolo nell’Aula Regia

O Maria, Madonna del popolo nell’Aula Regia, ci rivolgiamo a Te, Vergine e Madre, nell’anno a ricordo della tua Incoronazione:
benedici e proteggi queste terre del Delta, antiche e nuove, segno e frutto del lavoro e della fatica dell’uomo, luogo di incontro di persone e famiglie provenienti da luoghi diversi, perché non cessino di essere casa e luogo di ospitalità fraterna;
benedici e proteggi, o Madre e Sposa, le nostre famiglie, felici e ferite, di sposi e genitori giovani e di anziani, con i figli e senza figli, i nonni, perché diventino “come una Chiesa domestica”;
benedici e proteggi, o Madre di Cana, chi sceglie di prepararsi al matrimonio cristiano ed è alla ricerca di una casa, di un lavoro che non sia precario, di una libertà responsabile, perché cresca nella fedeltà e nel dono;
benedici e proteggi, Donna della Visitazione e del servizio, chi, genitore, operatore sanitario e sociale, volontario cura la vita nel momento del suo concepimento, della sua nascita, della sua sofferenza e della sua conclusione, perché siano servitori della nuova generazione;
benedici e proteggi, o Donna del sì, chi è in cammino, alla ricerca della propria vocazione laicale, di vita consacrata o al ministero diaconale e presbiterale, perché sia capace di obbedienza come Te;
benedici e proteggi, o Madre delle Grazie, le città e i paesi della nostra Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, che vivono il disagio dello spopolamento, di una nuova unità da ricercare, perché non si chiudano al bene comune;
benedici e proteggi, o Madre della Via Crucis, chi è malato, chi ha scoperto la malattia, chi è vittima di violenze, chi si prepara alla morte, i genitori segnati profondamente dalla morte improvvisa di un figlio, perché non perdano la speranza;
benedici e proteggi, o Vergine del creato, i nostri Lidi, luogo di riposo e di vacanza, perchè una salvaguardia del creato necessaria, ma non facile, li conservino e valorizzino per il bene di tutti.
Dio Padre, per i meriti di suo Figlio e per l’azione dello Spirito Santo, in compagnia di Maria, Madonna del Popolo nell’Aula Regia, Vergine e Madre, ci accompagni nel cammino della vita di ogni giorno verso l’incontro con Lui, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

L’intercessione dei nostri Santi: Triduo al Beato Carlo d’Asburgo-Este


In tempi di sofferenza e di speranza, come gli attuali, la fede ci invita anche a confidare nella intercessione e nella comunione dei Santi. I Santi sono i nostri Patroni, sono coloro che nelle nostre chiese ci accompagnano a guardare al Signore, presente nell’Eucarestia, sono le figure a cui è legato il nostro nome. Ogni Santo ha una storia di fede, speranza e carità originale, spesso legata alla contemplazione e all’azione, alla preghiera e alla carità, all’amore ai poveri e alla prossimità ai sofferenti. Al termine del Triduo di preghiera mariano, accogliendo l’iniziativa della Gebetsliga e del Monastero benedettino di S. Antonio Abate, l’Arcidiocesi invita a un altro Triduo di preghiera, al Beato della Casa d’Este, Carlo D’Asburgo-Este. Il Beato Carlo, nel periodo della prima guerra mondiale, oltre che lavorare per la ricerca della pace e per alleviare le sofferenze del conflitto, in fedeltà al Papa e contro gli interessi economici e politici di alcuni potenti, ha saputo leggere in ogni situazione della propria vita la volontà del Signore, accettando la morte per polmonite fulminante con fede e in unione con Dio, per il suo popolo, lontano dalla sua terra, in esilio, con accanto una moglie incinta all’ottavo mese, a cui confiderà: “Ho sempre cercato di conoscere la volontà di Dio e di eseguirla nel modo perfetto”. Il Triduo di preghiera al Beato Carlo D’Asburgo-Este sarà celebrato da lunedì 30 marzo a mercoledì 1 aprile, giorno della nascita al cielo del Beato. Il sussidio e la preghiera al Beato Carlo sarà disponibile sul sito dell’Arcidiocesi.

“Abbracciare la Croce” come la serva di Dio Laura Vincenzi

Sabato 4 aprile sarà l’anniversario della morte della Serva di Dio Laura Vincenzi. Contrariamente a quanto accade per i Beati e i Santi, nel caso di Laura non è possibile una celebrazione di preghiera pubblica, ma per i soci dell’Azione Cattolica e per tutti coloro che coltivano l’affetto per questa figura, è possibile rivolgere una preghiera, anche per chiedere, a Lei, - una giovane che ha vissuto con fede la sofferenza, abbracciando la Croce - la grazia di saper leggere con la stessa fede questi momenti di sofferenza e di malattia che segnano profondamente la vita personale e sociale, e la grazia della guarigione per un malato di nostra conoscenza. Ci confortano, infatti, le parole rivolte al suo fidanzato in una lettera: “Io continuerò ad essere viva, ad amarti, ad interpellarti, a pregare per te”. L’Azione Cattolica Diocesana di Ferrara ha preparato un breve testo per la preghiera personale e familiare, disponibile sul sito dell’Arcidiocesi.




Ferrara, 30 marzo 2020




+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

domenica 29 marzo 2020

S. Messa nella V domenica di Quaresima





29 Marzo 2020 V domenica di Quaresima

S. Messa presieduta da 
S.E. Mons. Gian Carlo Perego nella nostra Basilica